Quella madre rimaneva in silenzio, un silenzio che il dolore ti impone di abbracciare, di rendere tuo. Noi la osservavamo, con il cuore appesantito da un vuoto che stringeva la gola, impedendo persino il respiro. Avremmo voluto agire, fare qualcosa per alleviare quel tormento, ma ogni gesto sembrava insignificante di fronte a tanta sofferenza. Claudio si avvicinò lentamente, la fissò con delicatezza e le posò una mano sulla guancia. In quel momento, quel piccolo gesto era tutto ciò che potevamo offrire, l'unica cosa che contasse. Lei lo guardò, e subito lacrime silenziose iniziarono a solcarle il viso.
Senza muoversi, con uno sguardo colmo di resa, mormorò:
 
"Q.E.A. Questa è l’Africa."